ALTEO DOLCINI...PASSIONE DI ROMAGNA

ALTEO DOLCINI...PASSIONE DI ROMAGNA Alla stregua di Spallicci, Alteo Dolcini è stato un personaggio che ha profondamente amato la sua terra, consacrando l’intera vita alla riscoperta delle tradizioni, cultura e storia della Romagna...
 
Uomo di profonda cultura, appassionato custode delle tradizioni della sua terra, studioso e scrittore, Alteo Dolcini ha lasciato un ricordo indelebile in chi lo ha conosciuto e apprezzato. Dotato di acuta intelligenza e fervida fantasia ha saputo concretizzare - dagli anni ’50 alle soglie del 2000 - le geniali idee che maturava: il Consorzio per la Tutela dei Vini Tipici Romagnoli, le Cà de Bé, il Tribunato di Romagna, la Società del Passatore sono, infatti, alcune delle sue creature. Ampia e preziosa la sua produzione letteraria. 

Spentosi nel settembre del 1999, Alteo Dolcini, è stato figlio generoso di quella Romagna, che, con le sue  idee e iniziative, ha contribuito a promuovere e valorizzare sul solco del suo “padre“ putativo e spirituale Aldo Spallicci.  Nato a Forlimpopoli nel 1923, dopo gli studi come ragioniere e la laurea in Economia e Commercio, assunse l’incarico di segretario generale del Comune di Faenza. Ed è proprio nella città Manfreda che Alteo Dolcini maturò le sue più geniali idee. Nel 1962, assieme a LinoCelotti e Pasquale Baccarini, darà vita al Consorzio per la Tutela dei Vini Tipici Romagnoli per la denominazione d’origine. E’ il primo passo verso la creazione dell’ Ente Tutela Vini di Romagna (oggi Consorzio Vini Romagna), organismo creato con l’obiettivo di valorizzare l’enologia romagnola. Da questa prima intuizione nasceranno, poi, le Ca’ de Bé, autentici templi della romagnolità, vetrina delle migliori produzioni enologiche tipiche locali, dall’Albana al Sangiovese, dalla Cagnina al Pagadebit.  Nel 1971 viene inaugurata la “Cà de Bé” di Bertinoro, cui seguiranno, nel 1975, la “Cà de Ven” di Ravenna e nel 1976 la “Cà de Sansvéz” di Predappio Alta.

 Nel 1967, a seguito dello “storico” e mitico incontro avvenuto a Bertinoro con Max David, inviato del Corriere della Sera, Alteo Dolcini darà il via al Tribunato di Romagna, sodalizio apolitico che si occupa ancora oggi della tutela e della valorizzazione della identità culturale e delle tradizioni enogastronomiche romagnole. 
Ma gli orizzonti, su cui spaziavano la fervida fantasia e la creatività di Alteo Dolcini, non avevano confini, tanto che altre preziose realtà sono venute alla luce. Nel 1970 nasce, infatti, la Società del Passatore, due anni dopo, l’Ente Tutela Ceramica (a cui si deve la proposta di legge per l’attribuzione della Doc alle ceramiche faentine) e il Mondial Tornianti. Nel 1965 fondò “La Mercuriale Romagnola", storico organo di informazione, che ha diffuso le sue molteplici iniziative a favore della Romagna.  Da non dimenticare, poi, l’Ente Musica Romagna nel 1992, che ha reso omaggio a importanti musicisti romagnoli e la “Cento chilometri del Passatore”, gara podistica divenuta un appuntamento fisso per gli appassionati di questa disciplina. Sarebbe, poi, riduttivo non ricordare la fruttuosa produzione letteraria che abbraccia temi di natura diversa, dall’enologia alla storia, dai culti religiosi locali ai confini territoriali della Romagna.                                                    

Una terra che a dieci anni dalla morte vuole riabbracciare idealmente chi ne è stato profeta e cantore e lo sta facendo con una serie di iniziative. Nel settembre 2009 a Faenza gli è stato intitolato il voltone di accesso a Piazza Nenni, già della Molinella, su cui si affaccia l’ufficio nel quale, per anni, ha svolto la professione di Segretario Generale.  A Forlì il 1° ottobre, si è tenuto nel Salone Comunale un concerto con la partecipazione del soprano Wilma Vernocchi e del Coro Città di Forlì, dedicato al musicologo Michele Raffaelli, recentemente scomparso, che con Dolcini aveva fondato l’ Ente Musica Romagna, con annessa  mostra sulla vita di Dolcini. A Ravenna, il 21 novembre, è stato assegnato il Premio Alteo Dolcini, conferito a Walter Della Monica, responsabile del Centro Relazioni Culturali, con mostra allestita in Casa Oriani.

Le iniziative del decennale della sua scomparsa si concluderanno sabato 17 aprile 2010 con un convegno in Forlimpopoli, e l'apposizione di una targa in memoria del grande Alteo sulla facciata della sua casa natale alla periferia del paese.