IL MARAFFONE

IL MARAFFONE Maraffone è la traduzione italiana della parola dialettale romagnola “marafon”. Si tratta di un gioco di carte diffusissimo in Romagna. Gioco tradizionale con le carte romagnole, si dice che abbia avuto origine in un’area geografica compresa tra Forlì, Cesena, San Pietro in Vincoli, Russi e Faenza, prima di superare abbondantemente i confini della regione Emilia Romagna. Infatti, grazie all’apporto dei turisti che hanno conosciuto e “sperimentato” il maraffone in riviera, questo si è notevolmente diffuso, ed oggi ai suoi tornei partecipano numerosi, agguerriti, giocatori dalla provenienza più disparata. 
Il maraffone ha origine nei bar e nelle osterie, dove gli uomini si recavano dopo una dura giornata di lavoro, e dove il gioco veniva immancabilmente abbinato al vino.
Difficile individuare il momento della nascita. Il dizionario romagnolo del 1863 del faentino Morri, e quello del Mattioli del 1879 non riportano la voce “marafon”, ma ciò non significa che allora il gioco non venisse già praticato. La diffusione puramente orale del maraffone in settori “chiusi” e circoscritti può darsi che ne abbia impedito la cognizione negli ambienti socialmente e culturalmente più “elevati” di lingua italiana, che costituivano, a loro volta, un sistema chiuso.

Certamente il maraffone è da lungo tempo il gioco “nazionale” della Romagna, gioco nel quale il maschio romagnolo DOC esprime meglio le sue peculiarità: cocciuto e caparbio, tracotante e determinato, tuttavia estremamente generoso ed entusiasta, alza la voce facilmente, sia per arrabbiarsi ed offendere sia per gioire e compiacersi. Il tutto avviene, ovviamente, in un’atmosfera di amicizia e di competizione più o meno sportiva. Un tempo gioco tipicamente maschile, perché sanguigno e immediato, oggi molto amato anche dalle donne, soprattutto quando si tratta di dare del filo da torcere ad amici, fidanzati e mariti.

I premi in palio, al termine dei moderni tornei, sono vari, ma tra i più apprezzati e diffusi si trovano ancora prosciutti, formaggi, salami, mortadelle, pezzi di parmigiano e bottiglie di Albana e Sangiovese.
Il maraffone di Forlì e Cesena cambia nomenelle zone di Ravenna e Faenza, diventando il Beccaccino o Tressette con taglio. Del Marafon o Beccaccino o anche “tri sett con e taj” esiste esclusivamente, come si diceva, una tradizione orale, che spiega la gran quantità di piccole varianti che compaiono non solo da città a città, ma anche da centro a periferia, e addirittura da bar a bar.

Parole chiavi del maraffone sono: böss (busso, voglio la migliore), strèss (striscio, ne ho ancora), vòl (volo, non ne ho più)...che se fate ancor'oggi capolino in un bar o in un circolo della Romagna profonda, sentirete urlare, proclamare, biascicare, a seconda della fase del gioco e dell'umore del giocatore nei confronti dell'avversario o dello stesso compagno, accompagnate spesso da animose e rumorose discussioni su come doveva essere giocata la mano di carte appena conclusa...