La storia straordinaria di Antonietta Raphaël Mafai
musicista,pittrice e scultrice
«Per anni ho creduto che mia madre fosse assolutamente unica, completamente diversa da tutte le madri, da tutte le donne che avessi mai avuto occasione di incontrare. Diversa in tutto: nella lingua dall’accento assurdo e così astrusamente costruita, nei giudizi severi e senza appello, nell’aspetto così poco comune, nella mancanza di trucco, nel modo curioso e stravagante di vestirsi. Nell’assoluta indifferenza per il giudizio degli altri».
Antonietta Raphaël nasce il 29 luglio 1895 in un piccolo paese, quasi un villaggio, ben dodici fra fratelli e sorelle.
Da qui cominciano le peripezie che la porteranno a Londra, poi in Francia e a Roma, negli anni tormentati dei due conflitti mondiali. È la storia di una donna forte e non convenzionale; della sua tenace dedizione alla musica e all’arte, dei suoi mille incontri e quasi altrettanti scontri, del suo amore per Mario Mafai.
Il ricordo vivo ed affettuoso di una donna fortemente legata alle sue origini ebraiche, tenacemente dedita all’arte e, sullo sfondo, un ritratto fresco e immediato dell’Italia del fascismo e del dopoguerra.
Giulia Mafai, figlia di Antonietta Raphaël e del pittore Mario Mafai, è una nota costumista del cinema e del teatro, ha collaborato con i maggiori registi italiani: De Sica, Monicelli, Risi, Lizzani, Comencini, Damiani,
Scaparro. Ha diretto il Laboratorio del Carnevale di Venezia, dal 1978 al 1985, inventando la maschera bianca.
Cura mostre di arte e di costume in Italia a all’estero: l’ultima su Fellini nel 2016 al Museo Erarta di San
Pietroburgo. Tra le sue opere pubblicate ricordiamo Storia del Costume dall’età romana al Settecento (Skira, 2011) e Ebrei sul Tevere, storia, storie e storielle (Gangemi Editore, 2017).
Fino al 25 Aprile è possibile visitare la mostra ANTONIETTA RAPHAËL. DISEGNI, SCULTURE, DIPINTI E OPERE GRAFICHE. 1928-1974
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