RAVIGGIOLO
I primi documenti storici della esistenza di questo formaggio risalgono al 1500 allorche’ alcuni
raviggioli furono portati in dono a Papa Leone X, in un canestro ricoperto di felci.
Pellegrino Artusi, ne “
La Scienza in cucina, e l’Arte del mangiar bene” cita il “
cacio Raveggiolo” come ingrediente dei mitici “
cappelletti all’uso di Romagna”
Il
Raviggiolo ( o Raveggiolo)
e’ un caratteristico formaggio fresco a
pasta bianca ottenuto dalla cagliatura di latte vaccino crudo, latte bovino, raramente ovi-caprino, di provenienza locale. Si presenta in forme rotondeggianti, su rametti di felci, o piu’ raramente di cavolo, di altezza variabile tra i 3 e i 4 cm., a pasta morbida e tenera con gusto delicato e dolce.
La conservabilita’ del
raveggiolo è limitata a pochi gg. (massimo 3), per cui e’ un prodotto storicamente preparato nei mesi compresi tra ottobre e marzo. L’area di produzione e’ limitata all’
appennino romagnolo (tra la
valle del Savio e quella del
Tramazzo), e viene tradizionalmente presentato su rametti di felci.
La sua ridotta conservabilità esige l’acquisto in zona di produzione, e poi che esso venga conservato in un frigorifero ventilato, per essere messo in tavola un paio d’ore prima della degustazione.