RAZZA BOVINA ROMAGNOLA
La storia della razza bovina romagnola, dal manto bianco e le lunghe corna, è molto antica: sembra che derivi dal
Bos taurus macroceros ("uro dalle grandi corna"), un bovino proveniente dalle steppe dell'Europa centro-orientale, che probabilmente giunse in Italia a seguito delle invasioni barbariche nel IV sec. d.C.. Il successivo adattamento all’ambiente ha portato alla razza che conosciamo oggi, originariamente conosciuta come Gentile Romagnola.
Di aspetto imponente, massiccio, raccolto ed armonica; ha testa piccola e breve, occhio grande ed espressivo, notevole giogaia.
Mantello di colore biondo (“fomentino”) alla nascita, grigio chiaro o appena brizzolato nelle femmine adulte, più scuro nel toro; nei maschi si ha spesso l'occhialutura (presenza di peli neri attorno agli occhi).
Le corna sono lunghe, nere in punta, a forma di lira nella femmina, di semiluna nel maschio.
Originariamente veniva allevata sia per la carne che da lavoro grazie alla sua adattabilità a terreni difficili; oggi è selezionata solo per la carne che risulta essere di ottima qualità (giusta marezzatura e tenera).
La carne bovina di razza Romagnola, assieme con le altre due razze autoctone Chianina e Marchigiana, è tutelata dal marchio IGP-Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale.
La razza romagnola, allevata secondo uno specifico disciplinare di produzione, si fregia anche del marchio QC “Qualità Controllata” ed è inoltre presidio Slow Food.
L’utilizzo delle carni va dal classico bollito, agli spezzatini e le succulente costate e fiorentine.