POLLO ROMAGNOLO
Questa razza di pollo, allevato per secoli in Romagna, venne abbandonata a partire dagli anni ’50 a favore di razze più produttive e adatte all’allevamento intensivo, fino a giungere quasi all’estinzione. Oggi si deve il suo recupero grazie ad un progetto di tutela supportato dalla Provincia di Parma e dal Dipartimento di Produzioni Animali della Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma.
Era il classico pollo di fattoria, resistente alle avversità, caratteristica che gli permetteva di vivere libero nei campi nutrendosi di ciò che trovava e dormendo appollaiato sugli alberi. Era particolarmente adatto quindi alla mezzadria poiché non necessitava di particolari cure o dispendio di granaglie.
Veniva utilizzato soprattutto per la produzione di uova, che grazie alle maggiori dimensioni del tuorlo, davano un bel color giallo alla sfoglia.
Presenta scheletro ed ossatura fine, una cresta semplice di grandezza media, diritta nel gallo e piegata nella gallina, di colorito rosso intenso. I bargigli sono sviluppati, gli orecchioni di forma ovale, piccoli. La livrea è alquanto varia ma si può supporre fossero comuni il mantello argentato, il grigio "argento fiocchi neri", rosso dorata "oro fiocchi neri", bianco e perniciato. La pelle varia di colore ma è per lo più bianca.